Vivo su linkedin dal 2011. E’ un ottimo canale per conoscere persone interessanti, per il personal branding e per il B2B. Purtroppo però molti utenti commettono errori molto gravi. Mancanza di tempo? Superficialità? Ho selezionato per te quelli da non commettere ASSOLUTAMENTE:
1) Usare una foto poco seria o peggio: non averla proprio.
2) Inserire dopo il nome/cognome quanti miliardi di contatti possiedi.
3) Inserire false info/esperienze o inserirne poche (un profilo linkedin è come una landing page).
4) Pensare che linkedin sia un classico sito dove caricare il proprio curriculum come Monster e InfoJobs e addio.
5) Sul social dei professionisti non si rimorchia, si fa networking (meetic.it è la soluzione se cerchi l’anima gemella).
6) Inviare messaggi privati pubblicitari a blocchi di utenti o invito a visitare il proprio sito/diventare fan.
7) Condividere il link del tuo post in tutti e 50 i gruppi linkedin e poi buona giornata, torno domani per il prossimo post.
8) Non personalizzare il messaggio di richiesta connessione.
9) Non rispondere a un messaggio personalizzato di richiesta connessione (o nuova connessione).
10) Avere un profilo italiano ma scritto in lingua inglese (puoi creare anche un profilo in inglese ed affacciati al mercato estero il tutto con il solito login e pass).
11) Non utilizzare pulse (leggi come attivarlo).
12) Chiedere raccomandazioni a persone che non hanno mai lavorato con te o peggio: non sanno chi sei e con tanto di messaggio standard generato dalla piattaforma!
13) Avere un profilo personale per rappresentare la propria azienda (errore commesso anche su facebook e google+).
14) Confermare tutte le competenze di ogni utente con la speranza che qualcuno ricambi.
15) Non compilare la headline (in pratica nei risultati della search appare un semplice trattino. Saresti scartato a priori).
16) Non ottimizzare il proprio profilo in ambito SEO.
Questa è la mia lista degli errori più gravi commessi su linkedin. Cosa aggiungeresti?
Michelangelo Giannino
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Premetto che cerco di avere nei contatti LinkedIn solo gente che conosco e che non invio inviti di contatto a persone sconosciute… Non mi trovo d’accordo con i punti 8 e 9. LinkedIn è una rete sociale professionale, e nella professione i rapporti sono umani: mi sembra naturale scrivere un messaggio personale e rispondere ad una richiesta di connessione se viene da una persona che ho conosciuto molto tempo prima e che torna a farsi viva attraverso questo canale.
Ti dirò di più: se ricevo un invito anonimo, generato dal sistema la mia reazione può essere la seguente: se non lo conosco generalmente lo ignoro (perchè non mi dice nulla di se, il motivo del suo interesse al mio profilo…); se lo conosco penso: “che squallido, nemmeno un indirizzo di saluto”.
Ciò detto: viva la libertà di pensiero e le differenze di vedute!