Molto spesso mi capita di aprire un articolo interessante. In apparenza. Solo il titolo lo è ma regala false promesse o speranze.
1) La prima regola per scrivere un titolo efficace è: mantieni le promesse, se non desideri un alto bounce rate. Un titolo chiaro, specifico che arriva subito al sodo è sicuramente più cliccato perchè risponde immediatamente a ciò che l’utente cerca. Attira attenzione, incuriosisci, stupisci! Vale lo stesso principio dell’email marketing. Se il titolo (oggetto email) non attira, l’articolo (la newsletter) non verrà mai letto (aperta).
2) Seconda regola: un titolo non deve essere pensato SOLO per i motori di ricerca! Il soggetto è il lettore. Inutile scrivere un titolo con 700 keywords e senza neanche un senso compiuto. Non superare i 65 caratteri circa, inclusi gli spazi. Posiziona la keyword a inizio titolo.
3) Terza regola: aggiungi l’authorship di g+. Collega il tuo profilo Google+ ai contenuti che crei. L’articolo ha una maggiore identità. Hai qualche possibilità in più di click se il contatore dei tuoi follower segna un numero molto alto. Potresti essere giudicato come fonte autorevole!
Esistono vari tipi di titoli:
1) Domanda:
Il titolo corrisponde alla domanda che inconsciamente l’utente si pone e spera di trovare la risposta aprendo l’articolo.
2) Con i superlativi.
3) Numeri:
Il classico “10 strategie per”. Ha un alta percentuale di click. La motivazione a mio parere è perchè si da l’idea di trovare un articolo ricco di risposte (in questo caso 10) o soluzioni ma soprattutto più semplice e veloce da leggere (se formattato bene).
4) “Come fare per”:
Dà quasi l’idea di considerare google come una persona reale (saggia) capace di rispondere a qualsiasi domanda. Moltissimi utenti iniziano una ricerca proprio con la formula “come fare per”.
5) Diretto:
E un tipo di titolo che permette di parlare direttamente al singolo lettore, a tu per tu, cercando di instaurare da subito una certa confidenza, limitando le barriere del web.
6) Provocatorio:
L’anno scorso scrissi un articolo dal titolo “Chi si occupa di social media non cazzeggia, lavora!”. 500visite e 386 like facebook in 24 ore. Sia il titolo che l’articolo sono molto provocatori e racconta la dura vita del professionista social. Inoltre è mirato per il mio target di riferimento.
D’ora in avanti impiega più tempo sulla creazione di un titolo. Ne vale l’apertura del post!
Michelangelo Giannino
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